Sì lo so che è un po’ azzardato paragonare una impronta digitale a una sentina, ma ho ragione di ritenere che la sentina sia come una vera e propria carta di identità per la barca; infatti, anche prendendo in considerazione due barche gemelle dello stesso cantiere dello stesso modello e dello stesso anno, le loro sentine saranno comunque diverse.
Non c’è miglior posto su cui indagare per poter conoscere la storia della barca !
La
sentina è più o meno come un verbale che narra, stagione dopo stagione, quello
che è successo, chi c’ era a bordo e come viveva.
Se
Sherlock Holmes fosse stato un perito nautico probabilmente dall’ esame di una
sentina avrebbe saputo dire tutto sull’ armatore, sulla sua famiglia ed anche molto
di più.
Mi
pare di sentirlo ragionare:
“…caro Whatson, è perché
lei non osserva! Chissà quante volte ha salito i gradini della
scala di casa
sua, ma se io le chiedessi quanti sono non saprebbe rispondermi. ..Non
se la prenda, la maggior parte delle persone è come lei: guarda,
guarda ma non osserva! E’ lampante, direi, che
il possessore di questa barca è scapolo, ha attravesrato nella
vita un momento di fortuna ma ora si trova in difficoltà,
è leggermente calvo, alto 1 metro e 70
centimetri, si è ferito recentemente il pollice della mano
destra, ama le corse
dei cavalli ed è appena tornato da un lungo viaggio !”
Ma
a noi comuni mortali, che non siamo certo paragonabili al famoso investigatore,
di quella barca sulla quale eventualmente abbiamo messo gli occhi e riposto i
nostri desideri sarà sufficiente conoscere anche solo qualche particolare....
Cominciamo
allora col dire che in genere le barche hanno più sentine.
Indipendentemente
dalle dimensioni, l’ ossatura stessa dei rinforzi dello scafo suddivide il
fondo della barca in zone diverse.
Per
le barche a motore esistono principalmente tre sentine partendo da prua:
quella
sotto gli alloggi, quella della sala macchine, quella della timoneria.
Nel
caso la barca sia medio-piccola l’ ultima sentina coincide con la precedente.
Anche
per le barche a vela esistono principalmente tre sentine partendo da prua:
quella
sotto l’ albero, quella sopra la pinna di deriva, quella sotto il vano motore.
Se
la barca è lunga possono essercene altre all’ estrema prua e all’ estrema
poppa, ma esse hanno “personalità più scarsa” rispetto alle tre elencate.
Ora
credo di non sbagliare facendo subito un importante distinzione tra sentine
asciutte e sentine bagnate, ma non preferendo le prime alle seconde per le
ragioni che andrò a dire tra un po’.
Mi
spiego meglio.
Quando
andiamo a visitare una barca magari per acquistarla e ci troviamo davanti a una
sentina asciutta siamo autorizzati a pensare che essa sia senza dubbio garanzia
di tenuta stagna di scafo e coperta, ma potrebbe invece anche essere stata
asciugata di recente dall’ attuale proprietario.
Se
per esempio entra acqua piovana dalla mastra dell’ albero sulla coperta ma
questa viene asciugata prima della pioggia seguente, non c’è modo di sapere se
la coperta è stagna a meno di non innaffiarla dal di sopra.
Ciò
depone parzialmente a favore dell’ attale armatore, il quale evidentemente
tiene asciutta la barca ma che potrebbe non aver esaminato la causa ed eliminato
il vizio.
Così
come una sentina bagnata potrebbe comunque appartenere ad una barca con coperta
e scafo a tenuta, perché l’ acqua potrebbe provenire da una fascetta lasca o
rotta di un tubo dell’ impianto idrico e andarsene a spasso solo quando l’ impianto
andasse in pressione.
Come
invece, ahimè, potrebbe provenire dal mare…
Per
questo motivo (e in tutti i casi) quando una sentina è bagnata bisogna
assaggiarne l’ acqua.
Non
è una faccenda spiacevole o pericolosa: è sufficiente intingere un dito e toccarlo
poi con la punta della lingua ed il segnale inequivocabile di acqua dolce o
salata sarà decifrato.
Al
riguardo piuttosto sono da sottolineare due casi diversi:
-
se ci troviamo in una sentina a prua o a centro barca l’ acqua non può che
essere dolce e non può che provenire dalla coperta (guarnizioni osteriggi o
fori lungo l’albero) o dall’ impianto idrico, come già detto. Nel caso fosse
salata non significa che la barca andrà a fondo (se ci fosse una falla non
saremmo nemmeno potuti salire a bordo dal pontile perché la barca sarebbe già
colata a picco prima del nostro arrivo).
Piuttosto
potrebbe significare che navigando, magari anche qualche stagione prima, sia
entrato qualche spruzzo dall’ osteriggio di prua prima che questo venisse
chiuso in fretta o peggio che la giunzione tra scafo e coperta ai masconi non
sia stagna…
Col
tempo ed evaporando l’ acqua un po’ di sale può essersi depositato in sentina
e, con l’ ingresso di un po’ di pioggia, ecco che dell’ acqua salata è
rinvenibile anche nelle sentine di prua o di centro barca.
In
questo caso occorre esaminare se possibile le pareti interne dello scafo lungo
i trincarini…le tracce di colature di acqua salata restano evidenti negli anni
se illuminate con la torcia elettrica.
-
se invece ci troviamo nella sentina della sala macchina o della timoneria (per
le barche a motore) e in quella sotto il vano motore (per le barche a vela), l’
acqua è più facile che sia salata.
Il
motivo è la presenza del premistoppa dell’ astuccio dell’ asse di trasmissione
che può lasciar gocciolare acqua di mare….Ovviamente ciò vale solo per
trasmissioni in linea d’asse.
Oppure
può accadere che l’ involucro della girante della pompa di raffreddamento del
motore possa essere lasco o corroso, o le sue fascette possono non esser strette,
oppure (peggio) il collettore del tubo di scarico può essere crepato.
In
quest’ ultimo caso però, oltre all’ acqua salata in sentina, dovrebbe
persistere anche una sgradevole puzza di gas di scarico all’ interno delle cabine
o della sala macchine.
Terminato
questo resoconto sulla presenza di acqua in sentina ciò che comunque più
facilmente può verificarsi è che le sentine sotto il motore siano sporche (o
meglio dovrei dire sporche in modo diverso).
Partendo
dal presupposto che una sentina non sia mai impeccabile dal punto di vista
della pulizia, le sentine sotto gli alloggi sono perlopiù sporche di capelli,
peli, giocattoli, briciole e residui alimentari di altro genere, quelle sotto
il motore invece sono perlopiù sporche di olio, gasolio, liquido antigelo.
Naturalmente,
sia nel primo caso che nel secondo, l’ analisi dei rifiuti (solidi o liquidi)
ci dà un ottimo ritratto delle abitudini buone o cattive dell’ armatore, della
sua meticolosità o della sua trasandatezza e/o dello stato degli impianti.
In
genere i capelli vengono persi dalle donne, i peli dagli uomini, i giocattoli
dai bambini, i residui alimentari un po’ da tutti.
Chiaro
che il concetto di ordine e disordine, pulizia e sporcizia, cura e incuria è
soggettivo: da chi non ispeziona mai le sentine, a chi le pulisce una volta l’
anno, a chi le pulisce ogni giorno (quando è a bordo).
Su
questo punto il nostro amico Sherlock Holmes sarebbe naturalmente in grado di
incantarci con le sue deduzioni.
Del
resto, tralasciando i residui più o meno organici derivanti dall’ “abitare”, la
presenza di olio, gasolio o liquido antigelo nelle sentine sotto al motore dovrebbe
invece subito portare a cercarne la provenienza.
In
genere si tratta sempre di fascette non strette o di tubolature o guarnizioni
vecchie.
Particolarmente
frequente, in barche vecchie e trascurate, è la miscela acqua
salata-olio-liquido antigelo che si presenta con un colore verdastro su cui
galleggiano larghe lenti brune.
Il
suo assaggio non è naturalmente per nulla piacevole, ma scoprire la presenza del
sale o meno, come detto, è assai importante.
L’
ispezione delle sentine inoltre è sempre fondamentale e può risolvere con
semplicità casi assai intricati: se per esempio col rollio della barca si
manifesta un rumore particolare che è di provenienza sconosciuta, potrebbe
trattarsi di un giocattolo (pallina o automobilina) dimenticato da qualche
giovane ospite in sentina.
Una
particolare menzione spetta alla sentina sotto i wc.
In
genere questa è un controstampo di vetroresina che raccoglie le acque di scolo
della doccia, oppure è una piccola porzione di sentina che ha quello stesso
scopo.
In
tutti i casi colà (che magnifico avverbio di luogo scarsamente usato !) dovrebbe
esserci l’ estremità del tubo di aspirazione collegato a una qualche pompa di
esaurimento.
Qui
si può trovare di tutto: dai peli ai capelli (come già detto), dai cerotti
usati ai batuffoli di cotone, dai bastoncini per nettare le orecchie alle
matite per rifare il trucco….
Insomma
la sentina sotto il wc è perlopiù il retro bottega delle donne.
Spessissimo
infatti la relativa pompa di esaurimento non va perché è intasata dai peli e
dai capelli.
In
questi casi , considerata la trascuratezza dell’ armatore, ciò coincide con
locali wc che vengono tenuti poco aerati e, a volte, con qualche traccia di
muffa sulle cornici o sul mobilio.
La
causa naturalmente è dovuta a proprietari un po’ vergognosi, che fanno la
doccia chiusi dentro invece che farla all’ aperto e che soprattutto sono poco
propensi alla pulizia di servizi e accessori.
Un’
altra particolare menzione spetta alla sentina centrale delle barche a vela,
dove è attaccata la chiglia (meglio sarebbe parlare di pinna di deriva).
Mentre
la chiglia infatti è la colonna vertebrale della barca, la pinna di deriva (con
bulbo o senza) ne rappresenta la propaggine che aiuta a tenere la rotta.
In
questa parte dello scafo c’è (ci dovrebbe essere) la struttura di sostegno
della pinna, con prigionieri, piastre di diffusione, putrelle metalliche e
madieri metallici o lignei.
I
sistemi di fissaggio possono avere le forme e le geometrie più diverse,
tuttavia i prigionieri ci sono in tutti i casi e le loro condizioni possono
decisamente influenzare l’ acquisto della barca o il suo rifiuto.
Tra
parentesi ho usato il condizionale (ci dovrebbe essere) perché
mentre i
prigionieri ci sono sempre (escluso il caso di barche d' epoca a
chiglia lunga) non è detto che sia sempre presente invece la
struttura di sostegno intesa come putrelle metalliche o madieri
metallici o
lignei.
Qui
i cantieri e i progettisti da sempre si sono sbizzarriti ad inventare di tutto,
sia nel bene che nel male…
Esiste
poi un’ altra curiosità che non sono mai riuscito a spiegarmi : nelle barche a
vela talvolta mi sono imbattuto in sentine quasi impeccabili o sporche in modo
impercettibile; raramente ho trovato sentine decisamente sporche; nelle barche
e motore invece quasi sempre la sentina è un piccolo acquario maleodorante.
Il
perché non lo so, né sono mai riuscito a spiegarmelo.
Così
come non sono mai riuscito a spiegarmi perché sia così elevata la percentuale
di chi chiede la presenza di un perito per l’ acquisto di una barca a vela,
mentre sia così ridotta quella di chi vuole acquistare una barca a motore.
Che
dipenda dalle barche?
Che
dipenda dagli armatori?
O
che dipenda dal battito delle ali di una farfalla in Giappone?
Mah, non so valutare la consistenza di variazione di entropia tale per
cui il battito d' ali in Giappone possa influenzare lo scatenarsi di un
ciclone in Ucraina; quel che posso dire è che la variazione di
entropia psicologica (intesa come una trasandatezza nell' ordine e
nella pulizia della sentina della propria barca) è un
processo che bene male riguarda tutti gli armatori, che aumenta
col passare degli anni e che (come deve entropicamente
essere) è del tutto irreversibile.