GPS-Hard-Soft .... ware
Rimando il lettore alla
lettura dell’ articolo citato, se non l’ha già fatto.
Il vecchio e affidabile Garmin che illustra una bella bolinata lungo l' Istria meridionale
Buongiorno, come va?
Spero bene.
Come avevo promesso, ti scrivo seguendo
l'onda del tuo articolo di febbraio 2013, perchè tratta un argomento a me noto
(non so se purtroppo o per fortuna) sul quale forse posso dileggiare un poco.
Il GPS questo sconosciuto .....
In realtà il GPS è ben più di un
semplice apparecchio elettronico: diciamo che fino agli anni 70 - 80, sulle
barche (e non solo) si trovavano alcuni apparecchi elettronici veri, cioè fatti
solo di circuiti elettronici e, come pensavi tu, è molto difficile che questi
ultimi possano dar luogo a funzionamenti illogici.
Poi, a partire dagli anni 80 hanno
cominciato a fiorire gli apparecchi che usiamo oggi, a volte anche nel cesso
(ops...) e che, devo ammetterlo, sono stati la mia fortuna.
Di che parlo?
Parlo di quegli aggeggi, come i moderni
GPS appunto, che sono in realtà degli insiemi di hardware (cioè circuiti
elettronici) e software (cioè pensate umane più o meno contorte tradotte in
linguaggi numerici).
Come dicevo, non posso criticare più di
tanto: come manager di una delle più grandi software house mondiali, dovrei
baciare per terra e ringraziare i primi pionieri dell'informatica ma, leggendo
il tuo articolo, non ho potuto fare a meno di notare che, in realtà, il
comportamento "bizzoso" del tuo GPS altro non era che, molto
probabilmente, un "software bug".
Cos'è ?
Letteralmente un bacarozzo software, in
pratica, un errore nella programmazione o un errore nell'esecuzione di un
programma, dovuto a problemi di integrazione/interazione con altri programmi.
Sì perchè nel tuo GPS, caro Marco, non
c'è solo l'hardware ma anche il software e ....sorpresa, il software non è
costituito da un solo programma ma da un insieme di essi, alcuni specializzati
per alcuni compiti (come il sistema operativo), altri, cosiddetti applicativi
utente, che lavorando insieme ti consentono di godere di quella meraviglia
della tecnica (??) che è il tuo GPS.
Ma allora perchè il Garmin va meglio e
non si rompe mai?
Beh ci possono essere vari motivi, ma puoi
essere certo che tra i vari ce ne sono due molto importanti:
1. E' realizzato da un marca migliore e
più affidabile
2. E' più vecchio e quindi con
meno....software!!!
Proprio così. Vuoi fare una prova ?
Conosci (penso di si) i tablet ?
Sono quegli aggeggi tipo smartphone
gigante con i quali si fa di tutto.
Bene, ognuno di quelli può, installando
un software applicativo tipo il Navionics, diventare un perfetto GPS.
Lasciamo andare le disquisizioni sulla
praticità dello strumento (li puoi usare solo sotto coperta perchè la
luminosità dello schermo è insufficiente, oppure ogni tanto perdono il segnale
GPS perchè montano sensori non SIRF III, etc....), ma di fatto sono come il tuo
GPS.
Se vai nel menu di configurazione c'è un
piccolo programma che ti fa vedere quanti programmi girano in quel momento
sullo strumento per farlo funzionare; ebbene, anche appena acceso la lista
conterà anche più di cento righe, ognuna delle quali rappresenta un programma
in esecuzione in memoria.
Anche se sul tuo GPS non puoi vederli
perchè l'interfaccia utente è più semplificata, ci sono anche li; magari non
saranno 100, ma saranno comunque molti e spesso figli di uno stesso padre di
nome Linux.
Orbene, i tablet essendo più complicati
(soprattutto a livello software) del tuo GPS sono spesso soggetti a bugs e,
ogni tanto, se ne vedono delle belle, come quando il tablet di un mio carissimo
amico si bloccò su una finestra del browser e lui, nel tentativo di sbloccarlo,
si mise a zappare sulla tastiera fino a pigiare una sequenza non ben precisata
di tasti che fecero visualizzare sullo schermo, a mo di show, alcune foto osè
della mogliettina lì presente.......
Non ti dico altro, è storia per
avvocati.
Puoi quindi capire come il tuo GPS,
essendo figlio dello stesso padre, avrà più o meno gli stessi difetti; e non
solo, più diventano sofisticati a livello software e più saranno i bugs da
trovare e risolvere durante il loro ciclo di vita.
In conclusione, ti confesso che, pur
essendo (e dovendolo essere) un sostenitore delle nuove tecnologie, sono spesso
portato ad avere appresso come riserva sempre uno strumento elementare come una
bussola, per esempio, che insieme ad una carta ed un po’ di mestiere, ti porta
a casa forse più tranquillamente del GPS.
Au revoir
Grazie Alessandro, benedette
le vecchie radio “a valvole” !
Condivido pienamente la
tua conclusione che, dopo quasi otto anni di articoli, mi pare di aver espresso
bene anch’ io in più occasioni : il carteggio manuale e l’ attenta osservazione
di ciò che ci circonda sono ancora lo strumento più affidabile per navigare.
La consapevolezza di
saper dove si è e di sapere dove si deve andare dovrebbe sempre far parte del
patrimonio della persona, non solo quando si tratta di navigazione ma, su scala
più ampia, anche quando si tratta di guidare la politica di un Paese.
Qui
o lì ?
Meglio carteggiare !
Scusa se mi permetto (dato
il mestiere che fai) ma, tornando alla navigazione, credo che più strumenti
creiamo per sostituirsi alle nostre capacità mentali più il nostro cervello
regredirà dimenticando via via le sue potenzialità; o meglio modificherà le sue
sensibilità diventando più abile nel premere bottoni, ma meno abile nel
riconoscere un punto cospicuo.
La nostra capacità
intellettiva, anche se legata all’ emissione di conducibilità elettriche a
livello nervoso, è soggetta ad allenamento come un muscolo di una gamba di un
ciclista: se lo tieni in esercizio pedali senza difficoltà e migliori, se non
lo alleni più regredisce e ti impianti.
Non puoi immaginare infatti quanti diportisti ci sono
che, se uno strumento a bordo non funziona, non mollano gli ormeggi.
Non puoi immaginare
quanti diportisti ci sono che, di fronte all’ evidenza di un vizio nello scafo
o nell’ attrezzatura, credono solo alla lettura di uno strumento termografico o
igrometrico.
Resto talmente perplesso
quando mi trovo ad aver a che fare con persone simili, da chiedermi se tale
ostinazione nell’ essere così miopi derivi dalla ingenua convinzione di credere
ad una scala di lettura più o meno tarata, oppure se null’ altro sia che l’
espressione della ricerca di un cavillo per andare da un avvocato e non pagare
le parcelle o le riparazioni !
Ultimamente, sulla scia
degli esempi della prima e della seconda repubblica, mi pare che l’ allenamento
cerebrale si sia orientato proprio verso questo settore….
I fari restano sempre i migliori punti cospicui, tuttavia...
...i campanili delle chiese, sia di giorno che di notte...
...e le chiese stesse, se in cima a un monte, costituiscono ottimi punti di riferimento.
A proposito di avvocati,
mi dispiace per il tuo amico e per sua moglie: pur non conoscendoli ritengo che
una risata insieme avrebbe potuto evitare tante noie legali.
Riflettendoci bene, viviamo
per così poco tempo a questo mondo e siamo così poco importanti rispetto al
Tutto, che non vale proprio la pena di contrariarci se un qualche cosa non è
andato proprio come vorremmo.
In natura io ammiro
molto l’ elasticità, mentre nutro sempre diffidenza nei confronti della
rigidità.
In un atleta mi
piacciono di più i movimenti dei muscoli che la staticità delle ossa.
In un bosco ammiro i
rami del salice mentre diffido del fusto della quercia.
In barca mi affascinano
di bolina i movimenti della testa dell’ albero di alluminio, mentre mi
preoccupano le estreme tensioni delle scotte in kevlar (e su questo ritornerò
prossimamente).
Nella vita ho sempre
associato la rigidità al modo di essere del militare e l’ elasticità al modo di
essere del religioso: per questo, quando il GPS ha collocato la mia barca ad
Auckland non ho fatto causa alla Navman che l’ ha prodotto, ma ci ho riso sopra
con gli amici.