ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
MAGGIO 2010

 

     IL WONDERSCARPANET    

 Attenzione, questo mese vi darò delle dritte per pulire e lucidare la vostra barca.
Per la verità non è strettamente necessario che sia la vostra (potrebbe anche essere quella di un amico),  comunque ciò che questi consigli non riusciranno a fare è risolvere problemi derivanti da situazioni simili a quella che vedete qui sotto.


Prima di intrattenervi con le mirabolanti qualità del WONDERSCARPANET (fenomenale prodotto non in commercio) vi informo che il 10 marzo di quest’ anno la bora a Trieste ha raggiunto un massimo storico: è stata registrata una raffica di 152 Km/h, cioè di 82 Kn.
Navigare con la bora a 40 Kn per me è entusiasmante ma non piacevole.
Forse per la mia età ormai alquanto matura, assicuro coloro che non hanno mai provato certe emozioni che anche solo passeggiare con la bora a Trieste in piazza Unità d’ Italia provoca seri problemi di equilibrio (alcune persone cercano di arrivare il prima possibile ai semafori per potervisi aggrappare).
Figuriamoci quanta voglia io possa avere di provare a navigare con un vento di 80 Kn !
So per certo però che ancora una volta le barche in fibra di carbonio hanno dimostrato i loro limiti.
Mi riferisco al fatto che con tale evento meteorologico alcune barche rimessate sui piazzali e cosiddette  “molto competitive” (perchè lunghe 15 m, larghe quasi 5 m e pesanti solo 6 tonnellate) sono letteralmente volate addosso alle altre barche cosiddette “tradizionali” rovesciandole.
Allora mi chiedo: non è che la fibra di carbonio contribuisca a creare barche pericolose soprattutto se non navigano ?
Uno scafo di oggi assomiglia molto a un’ ala di un aereo e, come la sua leggerezza lo fa navigare veloce, così riesce anche a farlo volare addosso alle altre barche...Se rimessate per l' inverno la vostra barca vicino a un mostro da regata fate attenzione: pretendete che quest' ultimo sia ben lagato a terra....Non esiste solo la bora d' inverno, esistono anche i temporali d' estate.

Per introdurre ora la trattazione delle qualità del WONDERSCARPANET (argomento che, nonostante le apparenze, è molto serio) occorrerà prima risolvere insieme il seguente problemino.

Io curo personalmente la manutenzione della mia barca.
Quando devo fare carena impiego circa mezz’ ora per cambiare lo zinco, un’ ora per spazzolare l’ elica, un’ altra ora per sistemare le striscie adesive e carteggiare dove e se necessario e circa cinque ore per tinteggiare.
Il tutto fa sette ore e mezzo di manodopera.
Lo zinco costa 13 Euro, la vernice anti-fouling (ne occorrono circa 2 Kg e mezzo) costa 180 Euro.
Se per le identiche prestazioni un cantiere mi chiede 1200 Euro, quanto costa un’ ora di lavoro dell’ operaio di quel cantiere ?
Soluzione: scorporando le spese, un’ ora di operaio in quel cantiere costa 133 Euro (più IVA, naturalmente).
Credevo che tali tariffe orarie fossero riservate solo agli avvocati che difendono l’ attuale Presidente del Consiglio e/o qualcuno che l’ ha preceduto nella prima repubblica.
Evidentemente con la caduta del muro di Berlino e quindi con la fine del dualismo politico tra destra e sinistra anche la paga dell’ operaio si è adeguata....(oppure qualche cantiere ruba alla grande).

Fatta questa doverosa introduzione sul significato della parola “lavoro” e sul suo effettivo valore, veniamo all’ argomento del mese.

PULIRE E LUCIDARE LA BARCA

Come ripulire i fianchi della barca dalle colature invernali di smog e mantenerli lucidi con pochissima spesa e con meno fatica possibile ?

Questo annoso (o meglio annuale) problema finora ammetteva le seguenti soluzioni:
   1-      pagare un cantiere che esegua l’ operazione;
   2-      dotarsi di macchina lucidatrice orbitale con spugne sintetiche, acquistare specifici prodotti detergenti e          lucidanti ed eseguire in proprio prima l’ operazione di pulitura e poi quella di lucidatura.

Vi dirò che dopo tanti anni e tanti personali tentativi ritengo di aver messo a punto un sistema che è il più economico in assoluto, se non anche il meno faticoso.
Sull’ essere poco faticoso è ovvio che il massimo del minimo è rappresentato dal far fare il lavoro ad altri (vedi cantiere nautico) ma senza dubbio questo è anche il metodo più costoso in assoluto (vedi premessa sul costo orario).
Se si vuole risparmiare bisogna farlo da soli.
In questo caso non è vero che occorre comperare prodotti specifici, né che occorre attrezzarsi con una lucidatrice orbitale, né che occorre prima pulire e poi lucidare.
Intendo dire che le due operazioni possono esser fatte in un colpo solo standosene sulla scala senza dover scendere e poi risalirvi qualche ora dopo.
Quel che occorre è sinteticamente descritto di seguito:
una scala;
un barattolino di plastica vuoto e pulito della capacità di circa ¼ di litro;
uno straccio di maglia vecchia in fibra mista o sintetica;
una vecchia maglia di lana;
una confezione di “WONDERSCARPANET”.
Se nessuno di voi sa che cosa sia il “WONDERSCAPANET” (ed è ovvio perché non esiste) ve ne do la ricetta, così che possiate fabbricarvelo da soli.

Ingredienti del “WONDERSCARPANET”:
Una confezione di polish per auto (meglio se in crema liquida);
una bottiglia di alcool denaturato;
un po’ di acqua a portata di mano.
Preparazione del “WONDERSCARPANET”.
Si versa nel barattolino una quantità a piacere così composta: 2/3 di polish, 1/3 di alcool e qualche goccia di acqua (questa serve per mantenere la miscela piuttosto liquida, ed è funzione della  temperatura dell’ aria).
Tanto per avere un’ idea un buona miscela potrebbe essere composta da 4 cucchiai di polish, 2 di alcool e 1 cucchiaio di acqua.
Si mescola bene rigirando il barattolino in modo che gli ingredienti si amalgamino bene.
Il “WONDERSCARPANET” è pronto.

Questi gli ingredienti principali del mirabolante prodotto.

Procedimento.
Non occorre preoccuparsi della temperatura dell’ aria, né se la superficie da trattare sia al sole o all’ ombra; basta che non piova (precauzione inutile perché non ho mai visto nessuno così idiota da lucidare la barca sotto la pioggia).
Si sale sulla scala con il barattolo (che appoggeremo sopra di noi sul trincarino della barca) e portando con noi entrambi gli stracci.
Con lo straccio in misto o sintetico si prende dal barattolino un po’ di “WONDERSCARPANET” e si comincia a pulire con movimenti circolari una zona dello scafo: è bene limitare la zona a qualche decimetro quadrato per volta, al massimo ¼ di metro quadrato (anche perché da sopra la scala le nostre braccia non riescono a fare di più).
Occorre premere un po’ dove le macchie sono più tenaci e, continuando a roteare, si vedrà tutto lo sporco restare sullo straccio.
Ora che l’ alcool avrà fatto la sua funzione detergente e che sarà evaporato lasciando lo sporco sullo straccio, il polish si sarà depositato sulla superficie pulita dello scafo con un alone opaco e biancastro.
Senza scendere dalla scala sarà ora sufficiente passare con movimenti ampi e leggeri la vecchia maglia di lana e il fianco della barca apparirà pulito e lucido.


Dopo tanti esperimenti, sono ben sette anni che eseguo questo trattamento al mio Comet 12 (che di anni ne ha ventiquattro) e ogni anno è più bello di prima.

Il “WONDERSCARPANET” è inimitabile e protetto da copyright.
Ogni volta che lo confezionerete, infatti, sarete tenuti ad inviarmi (rigorosamente in contanti) otto Padre Nostri e sei Ave Marie ricevuti i quali non emetterò regolare fattura.
Se non appartenete alla religione Cristiana non importa, potrete pregare per me e per la mia salute invocando Allah, Shiva, Buddha, Shere Khan, Baloo o chi vi pare e piace. 
In questo caso sarete tenuti però al versamento dei diritti doganali in base a qualche D.P.C.M. che senz’ altro esisterà da qualche parte. 
Il “WONDERSCARPANET” è tossico se ingerito (ciascuno di noi ha una voglia matta di assaggiare i prodotti con cui fa la manutenzione alla propria barca).
Il “WONDERSCARPANET” non deve venire a contatto con gli occhi, nel caso lavare immediatamente con abbondante acqua e consultare un medico (ciascuno di noi ha sottomano un medico quando fa manutenzione alla propria barca).
Il “WONDERSCARPANET” è infiammabile (ciascuno di noi ama giocare con i fiammiferi mentre se ne sta in bilico su una scala con tutte e due le mani occupate).
Il “WONDERSCARPANET” è garantito dal fabbricante ed è esente da difetti se la confezione è integra e correttamente conservata (poiché il fabbricante siete voi io me ne lavo le mani).
Ah, non usate il “WONDERSCARPANET” come lavamani.
Allo scopo usate il sapone con l’ acqua, possibilmente tiepida; poi asciugatevi con della carta in rotolo o con un asciugamani di cotone, quindi esponetevi all’ aria e, se avete questo brutto vizio, fumatevi una sigaretta contemplando il vostro lavoro.

Mi pare non ci sia altro....(Chissà perché ma coloro che si dedicano alla manutenzione della propria barca amano in modo sorprendente leggere e/o studiare tutte le istruzioni possibili e immaginabili).
Se volete ve ne posso scrivere ancora altre ma....
...mi raccomando: finitela di pensare che esistano i polish per le carrozzerie in metallo e i polish per quelle in plastica, i detersivi per la lana e quelli per le fibre sintetiche, i saponi per il bucato e quelli per la pelle, gli shampoo per i capelli e i doccia-schiuma per il corpo, i dentifrici per gengive sensibili e quelli contro la placca.
Io sono andato avanti per un bel po’ di tempo a lavarmi i denti (e il corpo) con il sapone da bucato e mi sono trovato sempre benissimo: la pelle profumava di pulito e anche l’ alito ne ha trovato giovamento, checché se ne dica della menta extraforte e dei profumi al muschio finlandese.


Viva la semplicità e abbasso le trovate pubblicitarie ! 
...Perchè noi siamo uomini che dobbiamo chiedere sempre.

Il prossimo mese, in risposta ad Alessandro della provincia di Como, 
parleremo di catamarani.

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