Avevo
pensato di dedicare l’ articolo di questo mese alle zattere di salvataggio ma,
essendo prossimo il Natale, rinvierò la mia indagine sull’ affondamento tra
qualche mese: collegare infatti le feste natalizie con le
disgrazie trovo sia una cosa di cattivo gusto.
Allora, forse per cercare un' ispirazione, sono andato a
vedere di che cosa mi sono occupato gli scorsi mesi di dicembre: ho
parlato di velocità e dislocamenti (2006), di arroganza, di
sopportazione e di
ancoraggi con tempo pessimo (2007), di felicità nell’
andare a vela (2008), del
nostro modo di essere bambini, adulti o genitori quando navighiamo
(2009), dei portatori
di handicap in barca (2010), dei pescatori di spugne e del nostro modo
di
aiutare o meno gli altri in modo disinteressato (2011), così
quest’ anno vorrei
dedicare i miei pensieri e la vostra attenzione al regolatore di
pressione del
gas.
Cosa possa
mai centrare il regolatore di pressione del gas con le festività natalizie non ne ho la più pallida
idea.
E' che
semplicemente si tratta di un ordigno che mi è venuto in mente in questo
momento, mentre me ne sto seduto davanti allo schermo del computer….Probabilmente
nel mio sgangherato cervello ho collegato la sicurezza col buon senso e con gli auguri.
Ma la sicurezza, il buon senso e gli auguri sono una bella base per scrivere qualcosa sul Natale.
IL GPL
DELIZIA PER GLI AUTOMOBILISTI, CROCE PER I NAVIGANTI
Poche
barche (e piuttosto grandi) sono dotate di gruppo elettrogeno con il
quale
possono benissimo permettersi delle magnifiche e sicure piastre
elettriche per
cucinare i cibi; ciò succede anche se questa categoria di barche
è appannaggio dei diportisti più abbienti che in genere
non hanno problemi ad andare tutte le sere al ristorante.
Pochissime
barche sono dotate di fornelli ad alcool con i quali si riesce a cucinare un
po’, ma ai quali spesso noi italiani preferiamo comunque sostituire il ristorante; noi amiamo
infatti più la cucina mediterranea che quella nordica e far bollire l’ acqua
per una pastasciutta per sei persone usando come combustibile l’ alcool richiede in effetti troppa pazienza.
Tutte le
altre barche che abbiano una cucina sono invece dotate di impianto per
GPL.
Il GPL è una
miscela di gas liquefatti (mi pare sia costituita da propano e butano) cui
viene aggiunto un additivo per caratterizzarne l’ odore; è
una miscela fortemente infiammabile (e quindi se compressa è esplosiva)
ed essendo più pesante dell’ aria tende a stratificarsi in
basso.
Ovviamente
il serbatoio dove è contenuto il GPL (cioè la bombola) si trova ad una pressione
moderata ma comunque assai più elevata di quella atmosferica, mentre ai
fornelli esso deve arrivare con
una pressione di poco superiore a quella atmosferica, così che la sua portata
possa essere regolabile con i rubinetti; in questa fase il GPL non è più liquido perchè si è comunque espanso una volta abbandonata la bombola.
Questa
riduzione della pressione deve essere costantemente aggiustata perché la
bombola a poco a poco si scarica, tuttavia noi vogliamo che i fornelli
funzionino regolarmente fino ad esaurimento della stessa.
L’ aggeggio
che provvede a questo si chiama appunto “regolatore” ed è quel piccolo disco a
forma di astronave che è posizionato subito a valle della bombola e nello
stesso tempo all’ inizio del tubo che convoglia il gas all’ interno della
barca.
Ecco il regolatore : a lui affidiamo la sicurezza del nostro impianto di bordo.
La normativa prevede che la bombola sia posizionata in un ambiente
esterno alla cabina della barca e che questo sia aerato in modo
indipendente; solitamente si tratta di un gavone che contiene appunto
la bombola, il regolatore e il tubo (in rame)
che entra nella cabina e giunge fino a pochi centimetri dai fornelli.
Per le
barche a motore (che si suppone navighino dritte) il tubo di rame,
interrotto dalla valvola di sicurezza, arriva rigidamente
fino ai fornelli.
Per le
barche a vela (che si suppone navighino anche sbandate) il tubo di rame, dopo
l’ interruzione per l’ inserimento della valvola di sicurezza, continua
"flessibilmente" diventando di gomma fino ai fornelli.
Scusate per
la pedanteria ma l’ argomento è piuttosto importante, tanto da meritare che vi
racconti un paio di fatti istruttivi che mi sono successi a bordo.
1° fatto
istruttivo.
Ho avvertito
un po’ di odore di gas mentre la cucina andava: non gran che ma comunque
fastidioso; ho cominciato allora ad esaminare tutto il tragitto che fa il gas all’
interno della cabina.
Ho
tralasciato di esaminare la parte di tubo in rame che non può forarsi da solo e ho esaminato
la valvola e il tubo in gomma.
La valvola
aveva l’ età della barca (circa vent’ anni) mentre il tubo di gomma era in
scadenza (questi tubi hanno la data stampata sulla guaina).
Ho fatto
una prova con un accendino e ho notato lo sprigionarsi di una fiammella dalla
giunzione tra valvola e tubo in gomma; ho accorciato il tubo di qualche
centimetro e ho riserrato le fascette, ma la perdita continuava ad essere
presente.
Ho accusato
quindi la valvola di inefficienza dovuta alla sua età avanzata e l’ ho
cambiata (tra
parentesi il serraggio dei raccordi in ottone e rame deve essere fatto con
molta forza); ciononostante
la perdita era ancora presente.
Ho sondato
ancora con l’ accendino e mi sono accorto che la perdita era più d’ una e lungo
il tubo; così mi sono deciso a cambiare il tubo - anche se non ancora scaduto -
e tutto è andato a posto.
Morale: la
data di scadenza impressa nei tubi in gomma non è una cosa messa
così, tanto per fare, come alcuni possono pensare, ma
è sacrosanta.
La valvola del GPL...aggeggio assolutamente indispensabile.
2° fatto
istruttivo.
Un giorno
ho acceso un fornello per mettere su l’ acqua per la pasta e tutta la cucina ha preso letteralmente fuoco.
Le fiamme
sono uscite da più fornelli e da sotto il basamento in acciaio inox che ricopre
l’ area di cottura.
Per fortuna
(o per buona coscienza, non so) quel luminoso impiantista del cantiere che ha costruito la barca 26 anni fa aveva
posizionato la valvola di sicurezza in basso sotto la cucina, così è stato
sufficiente chinarmi per chiudere l’ afflusso del gas senza dovermi bruciare le
braccia.
Solo paura, molta paura.
Cos’ era
successo ?
Semplicemente
il regolatore di pressione si era rotto e il GPL era arrivato alla cucina con
tutta la pressione che aveva nella bombola in quel momento.
Il
regolatore di pressione è un aggeggio che molto spesso (per non dire quasi
sempre) alloggia in gavoni stretti e pieni di umidità; è normale quindi che la
corrosione la faccia da padrona e che, dopo qualche anno, possa fargli del
male.
La valvola deve essere posizionata sotto la cucina, non a fianco o sopra.
Allora per questo Natale fatevi un bel regalo: insieme all’ oro, all’ incenso e alla mirra comperate un regolatore nuovo per l' impianto della vostra barca. Veramente con pochi euro portate nella vostra barca la sicurezza e il buon senso, cose che sembrano sparite nel tempo in cui stiamo vivendo.
Contrariamente ai media, il mio
amico Enzo Lamonato ama definire questo tempo non già un’ era
di recessione bensì un’ era di decadenza.
Sono pienamente d’ accordo.
La
decadenza è il deterioramento dei valori morali ed è
questo il responsabile
della recessione economica e civile; se un popolo decade moralmente si
scatena tra la gente la filosofia dell' "arraffa, arraffa" cioè
della mancanza di altruismo, dell' evasione fiscale, del gioco in borsa
del proprio denaro invece che il suo investimento in forza-lavoro;
ciò porta inesorabilemnte alla recessione economica.
Come successe circa 1300 anni fa
con la
fine dell’ Impero Romano, così la nostra scassata Italia
(e insieme a lei buona parte del resto del mondo) ha avuto ed ha
tutt’
ora esempi spaventosi di decadenza.
Purtroppo è
questo il mare in cui siamo costretti a navigare, perciò quanto mai importanti
diventano la sicurezza, il buon senso e gli auguri.
Buon Natale e Buon Anno, amici di nauticautile !