IL
COMMIATO
OVVERO UNA PROPOSTA DI LEGGE SULLA NAUTICA DA DIPORTO CHE POTREBBE ANDARE
BENISSIMO ANCHE PER LEGALIZZARE LA RACCOLTA DELLE PATATE,
OPPURE UNA PROPOSTA DI LEGGE SULLA RACCOLTA DELLE PATATE CHE POTREBBE ANDARE
BENISSIMO ANCHE PER LEGALIZZARE LA NAUTICA DA DIPORTO.
Sono
talmente giunto ad un livello di saggezza nella mia vita che la mattina quando
mi sveglio sono sorpreso di me stesso: ormai non mi ritengo più alla pari di
quei solerti professori universitari che, spalleggiati da qualche politico
ignorante, ci elargiscono il loro sapere a suon di norme involute e cretine
fatte apposta per rovinarci le giornate e per farci tartassare dalle multe, oh
no!
Ormai
la mia saggezza sta diventando così limpida e compiuta da gareggiare con quella
di Buddha o di qualsiasi altra divinità.
Così
oggi ho pensato di lasciarvi una proposta di legge non tanto per dimostrarvi il
mio valore, quanto per elargirvi ancora una volta di un mio dono affettuoso.
E’
una proposta serissima, così seria che quando l’ ho pensata e scritta mi sono
venute le lacrime agli occhi.
Vedete,
so bene che la libertà è quel concetto basilare di vita cui tutti aneliamo e so
anche bene che sono rarissimi coloro tra voi che riescono a raggiungerla.
Qualcuno
tra voi ci riesce, e me ne compiaccio, ma molti tra voi una volta raggiunta
immediatamente la perdono.
La
maggior parte, purtroppo, la desidera ma non l’ otterrà mai.
Ciò
avviene invariabilmente quando si idolatra il dio danaro e in suo nome si
accetta un qualsiasi compromesso; la maggior parte delle volte si tratta di una
semplice prostituzione a livello politico del tipo: “pur di avere il posto di
lavoro offro il mio voto a tizio”;
oppure
di una accettazione di un ricatto del tipo: “pur di non aver fastidi dò ragione
a caio, anche se è un delinquente”.
Ebbene
in questo modo l’ assenza di libertà diventa palese: il vassallo si sottomette
al prìncipe che lo governa; costui si impadronisce deviando il suo pensiero e
insieme ne succhia le risorse.
Certo
qualcuno di voi colto in fallo può giustificarsi obiettando che, se invece che
essere un delinquente, il principe governa bene tutto ciò può essere
vantaggioso.
Pur
non essendo d’ accordo, perché la libertà di pensiero è comunque superiore a
quella di azione (e il vassallaggio le impedisce entrambe) ho deciso di venirvi
incontro: se proprio non riuscite a fare a meno di vivere da vassalli, la
seguente proposta di legge vi servirà ad avere dei prìncipi (attenti all’
accento!) quantomeno migliori di quelli che avete avuto finora, e non è cosa da
poco !
Non
occorre che mi ringraziate, so di essere comunque sempre nei vostri cuori.
Iniziamo.
La
raccolta delle patate, come l’ amministrazione della cosa pubblica, è una cosa
importantissima ai fini del benessere di una società.
Non
si può nemmeno immaginare quanti e quali vantaggi il popolo tragga da una retta
amministrazione, dai tagli agli sprechi, dall’ efficienza dei servizi, dalla
onestà dei governanti, dall’ altruismo disinteressato, ma soprattutto da una
corretta raccolta delle patate.
E’
superfluo sottolineare che quest’ ultimo aspetto è realizzabile solo se le
persone che lo devono governare ed eseguire abbiano le competenze e le capacità
per farlo, ma il decidere quando raccogliere le patate, come raccoglierle - e
soprattutto metterlo in pratica - sono aspetti fondamentali che dipendono assolutamente
dall’ età delle persone.
L’
età è un fattore assolutamente determinante.
Se
infatti un ragazzo può avere la schiena sufficientemente elastica da poter
stare chino per ore sulla terra, non è detto che abbia anche le conoscenze e l’
esperienza sufficienti per sapere in quale stagione o con quale luna farlo.
Del
resto se un ottantenne sa bene quando sia il momento di grufolare in cerca dei
tuberi, non è detto che abbia anche la schiena e le ginocchia così ben
lubrificate da poterlo fare.
E’
quindi sacrosanto che nella raccolta delle patate l’ età giochi un ruolo
fondamentale.
A
dimostrazione di quanto appena asserito, riporto il diagramma seguente che è
frutto di una lunghissima ricerca iniziata all’ incirca nel 700 a.c. presso l’
Universitas Palatina e completata nel Massachusset Institute of Technology l’
anno scorso.
E’
una ricerca che è stata appena insignita del Premio Nobel per l’ Antropologia e
il Buon Governo
(Anthropologic
and Politic Good Administration of Departements) e, come tutte le cose ben
fatte, le sue conclusioni sono di semplicissima lettura e chiarissima
comprensione.
Osservate, prego !... In questi anni vi hanno talmente abituati a leggere i diagrammi dell' andamento dei contagi che non troverete alcuna difficoltà a comprendere.
La riga BLU indica la capacità umana ad assumere informazioni e ad
elaborarle durante la vita: per queste funzionalità, che gode di una brusca
impennata dai 10 ai 20 anni, il massimo dell’ efficienza viene raggiunta
intorno ai 33 anni, età in cui gli ebrei ricchi e potenti pensarono bene di far
fuori Gesù, che evidentemente costituiva per loro un pericolo troppo elevato.
La
riga AZZURRA indica la capacità umana a intessere relazioni per favorire l’
operatività, in una parola è ciò che viene chiamato “esperienza”: per questa
qualità della persona il massimo dell’ efficienza viene raggiunto intorno ai 57
anni, poi vi è un progressivo e inesorabile declino …Vien da chiedersi cosa
avrebbe combinato Gesù a favore degli ebrei poveri e sprovveduti se quelli
ricchi e potenti l’ avessero lasciato fare almeno fino a 57 anni. (Probabilmente
le conseguenze a livello di politica internazionale, che tradotto significa
stragi umane, si sarebbero sentite fino ai giorni nostri con la coesistenza
pacifica tra Ebrei e Palestinesi).
Tornando
al commento dello studio di cui sopra, esso ci dice che al di là dei 33 anni il
cervello non è più in grado di progredire oltre nell’ accumulo e nell’
elaborazione delle conoscenze.
Mentre
al di là dei 57 anni il fisico e le terminazioni neuro-cerebrali iniziano un
progressivo decadimento e non consentono più un ulteriore aumento dell’
esperienza.
Orbene,
la somma di queste due curve è anch’ essa una curva, quella ROSSA, che indica
il miglior compromesso che una persona nella sua vita può raggiungere.
E’
evidente che la situazione di massima efficienza globale si attesta tra i 40 e
i 50 anni, né prima né dopo.
Personalmente,
e credo che condividiate questo mio sentimento, posso solo dispiacermi per chi
è morto prima dei 40 e per chi ancora vive dopo i 50, ma i risultati della
ricerca sono di una chiarezza e di una definizione implacabili.
Le
conseguenze non possono essere altro che ovvie: un qualsiasi ordinamento
costituito ove ci siano da prendere decisioni (vale a dire un governo, un’
azienda, un ufficio, una scuola, una cooperativa, un ente inutile, un partito
politico, un dopolavoro, un’ associazione sportiva-ricreativa, una fattoria) deve
avere alla guida persone comprese tra i 40 e i 50 anni.
E’
questa una “conditio sine qua non” se si vuole ottimizzare qualsiasi processo.
Infatti
sono inimmaginabili e incalcolabili i danni provocati da ministri,
parlamentari, dirigenti di aziende, consulenti bancari, professori
universitari, primari ospedalieri, presidenti di associazioni e clubs ultra-sessantenni
(di under-trentenni non ne conosco); il motivo è assai semplice: accanto alle
deficienze evidenziate dalle curve del diagramma, in costoro permane infatti la
certezza dell’ infallibilità e quindi la certezza della loro indispensabilità.
Più
un presidente di un qualche cosa diventa vecchio e più si ritiene depositario
della verità, a danno di tutte le validissime idee dei più giovani.
Un
presidente gioca le sue carte infatti sul “prestigio personale”, concetto della
durata di un attimo e assunto invece purtroppo dall’ opinione pubblica come
eterno.
Pertanto
anche un comandante di una unità navigante o di un ufficio marittimo deve
essere soggetto a questa regola che propongo alla vostra attenzione di elettori
ed elettrici.
Mi
rivolgo pertanto a voi, o intelligenti contribuenti di ogni ordine e grado, chiedendovi
quindi di fondare un partito con tale finalità statutaria: obbligo per le cariche
pubbliche e private di essere affidate solo a persone con età compresa tra 40 e
50 anni; avrete senz’ altro il mio voto.
Io
non posso più partecipare, perché ho superato e da un bel po’ i 60 anni.
Anzi,
poiché anche chi scrive sui siti internet deve essere compreso in tale fascia
di età a causa della sua profonda missione sociale, sono costretto a terminare
la pubblicazione di “www.nauticautile” e a salutarvi.
Certo
lo faccio con rammarico e nostalgia, ma certo ci sarà qualcun altro più giovane
di me che mi saprà sostituire anche meglio.
Può
essere stata un’ esperienza bella fin che volete (e per me è stata bella assai)
ma, come disse il secondo ufficiale a Marco Ramius, comandante del sommergibile
sovietico “Ottobre Rosso”, “E’ giunta l’ ora, comandante !”
Sì,
è proprio l’ ora: un affondamento volontario è un buon metodo per sbarazzarsi
di una barca; può contribuire infatti a ripopolare il fondo del mare dando
rifugio a nuove specie ittiche e a sfasciare le reti a strascico che vi vanno a
finire sopra.
Ed
io affonderò questo sito !
E
badate bene che non lo abbandonerò per ultimo, ma per primo.
Poi
voi mi seguirete sulle scialuppe rimaste.
Se
ancora ne saranno rimaste.
E’
l’ unico modo corretto che ha di comportarsi un bravo comandante, come ben
abbiamo appreso studiando la Storia d’ Italia ove massicciamente viene messa in
pratica la sacrosanta regola di “Chi pensa per se’ pensa per tre”.
Ovviamente,
come tutti coloro che hanno superato la 50ina, in una circostanza del genere anch’
io presuntuosamente vi lascio un’ eredità.
E’
il seguente messaggio che conto resterà sempre scolpito nei vostri cuori :
“Insaporita
e inutil senza patate la vita scorre
ché,
come bestie, l’ istinto a ragion fa anteporre,
ma
patata ben coltivata e ben colta sì tanto vale
che
buona è per se’ e non abbisogna de lo sale”.
Eh,
Dante è sempre Dante ! Ci
hanno provato anche al Massachusset Institute of Technology a copiarlo
per
non parlar dei Gapponesi, degli Indiani, dei Cinesi e pure dei Russi
"MA 'UN CI SON ANCORA RISUCITI !"
Ricordate: se ben
coltivate non abbisognano del sale....
Le vostre vite, grulli, non le patate !
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